Dopo la straordinaria maratona dedicata a Bartók lo scorso anno, il Bartók Plusz Festival di Miskolc (Ungheria) presenta l’edizione 2017 con un originale Concerto di Gala nel segno di Zoltán Kodály, di Bèla Bartók amico e sodale. (David Toschi – operaclick.com, 03. 07. 2017.)
Padre dell’etnomusicologia (la scienza che indaga la musica trasmessa oralmente, secondo criteri etnici e antropologici) e instancabile didatta, di Zòltan Kodály vengono proposti due brani sacri: i Psalmus Hungaricus e il Budavári Te Deum.
Pubblico delle grandi occasioni e celebrazione per il 50° dalla morte del compositore hanno trovato larga soddisfazione in un’esecuzione attenta e diligente da parte della Pannon Philarmonic Orchestra, dei cori di Debrecen, di Nyíregyhàza, del Cantemus e del Kodály Choir, e dai solisti Apollónia Egyed, Szilvia Vörös, Attila Fekete e András Palerdi diretti da un solido e apprezzabilissimo Tibor Boganyi. La cui bacchetta ha immediatamente imposto la sua visione all’intero e numeroso organico, non lasciando mai soli orchestrali, solisti e i tanti coristi disposti anche sulle passatoie laterali del teatro. Ottima prestazione, Maestro Boganyi!
In mezzo a quelli che sono considerati i capolavori della musica orchestrale di Kodály (oddio, i Psalmus sono composizione dotata di grande forza e originalità, ma il Te Deum sconta nettamente le ingenuità di un etnomusicista pronto a rielaborare musiche già ascoltate: specificamente in Tosca e in Un ballo in maschera), il vivacissimo direttore del Festival, Gergely Kesselyàk ha inserito una Prima esecuzione assoluta del Concerto per Cello di Gyula Fekete, eseguito dal giovane Barnabás Baranyai. Netta sottolineatura di quanto questa edizione 2017 sia rivolta al sostegno ai nuovi compositori e alla ricerca di una nuova direzione per il futuro della musica classica e dell’opera lirica.
Teatro Nazionale di Miskolc pieno in ogni ordine di posti e successo chiaro per tutti.
La recensione si riferisce allo spettacolo del 16 Giugno 2017.
